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Nivolumab nei pazienti, precedentemente trattati, con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule: analisi dei dati aggregati di sopravvivenza nel lungo periodo


Sono stati presentati i risultati di analisi congiunte dei dati di sopravvivenza di quattro studi ( CheckMate -017, -057, -063 e -003; n = 664 ) in pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) precedentemente trattato, che hanno ricevuto l'inibitore PD-1 Nivolumab ( Opdivo).

Nell'analisi aggregata di quattro studi, il 14% di tutti i pazienti trattati con Nivolumab erano vivi a quattro anni.
In particolare, nei pazienti con espressione di PD-L1 maggiore o uguale all'1% o inferiore all'1%, i tassi di sopravvivenza globale ( OS ) a quattro anni erano rispettivamente pari al 19% e all'11%.

Nell'analisi aggregata dei due studi di fase 3, CheckMate -017 e -057, la percentuale di sopravvivenza globale a quattro anni per i pazienti trattati con Nivolumab è stata del 14% rispetto al 5% per i pazienti trattati con Docetaxel.

Inoltre, l'analisi esplorativa riguardo alla sopravvivenza globale ha rilevato che tra i pazienti che avevano una risposta completa o parziale a sei mesi, il 58% di quelli trattati con Nivolumab erano vivi quattro anni più tardi rispetto al 12% dei pazienti trattati con Docetaxel.

Dei pazienti con malattia stabile a sei mesi, il 19% di quelli trattati con Nivolumab era vivo a quattro anni rispetto al 2% dei pazienti trattati con Docetaxel.

I dati di sicurezza a lungo termine per Nivolumab di tutti e quattro gli studi erano coerenti con il profilo degli eventi avversi noti e non hanno rivelato alcun nuovo segnale di sicurezza.
L'effetto avverso più comune correlato al trattamento era la fatica ( 21.7% ).
Il tasso di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi farmaco-correlati è stato dell'8.7% nei pazienti trattati con Nivolumab.

Queste analisi in una vasta popolazione di pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata, precedentemente trattato, hanno dimostrato, per la prima volta, che la risposta a Nivolumab è correlata a un beneficio di sopravvivenza per molti anni.
Questi risultati di sopravvivenza a lungo termine sono particolarmente interessanti dato che, storicamente, il tasso medio di sopravvivenza a cinque anni per questa popolazione di pazienti è solitamente pari a circa il 5%. ( Xagena )

Fonte: BMS, 2019

Xagena_OncoImmunoTerapia_2019



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